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Il titolo prende provocatoriamente spunto da uno dei testi più noti di Jung: L’Io e l’inconscio. Il plurale ci ricorda che esiste anche un inconscio collettivo. La sua presenza è addirittura predominante nella genesi degli odii etnici, religiosi o delle guerre: una realtà che può essere discussa alla luce di numerosi, tragici esempi. L’arroganza della mentalità post-moderna tende a sostituire ogni principio superiore con l’interesse dell’individuo, mentre crede di ridurre la psiche alla sola razionalità. Si negano in questo modo due caratteristiche non eliminabili della vita psichica: il fatto che abbia una dimensione sociale e che non possa essere davvero programmata. Essa include il mistero. Oltre a eventi storici, la discussione si riferirà anche alla nostra vita quotidiana, al rapporto con i sogni, con immagini e fantasie, che rendono la mente moderna sorprendentemente simile a quella dei tempi più lontani. Si potrà riservare del tempo anche a queste manifestazioni dell’inconscio personale.
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