La settimana appena trascorsa è stata un periodo di grandi cambiamenti nella vita di p. Massimo Chieruzzi. Ripercorriamo grazie alle sue parole, questi giorni di attesa e di gioia:
“Con commozione mi soffermo a ripercorrere quanto in questi giorni meravigliosi è accaduto. Tremore e gratitudine i sentimenti che mi abitano, come già confidavo a conclusione della mia prima Messa. “Il sacerdote – afferma san Giovanni Crisostomo – è colui che fa toccare Dio”: come non tremare prendendo consapevolezza di questo? Come non venir afferrati dallo sgomento? Questa verità veniva annunciata anche dal Vescovo ordinante, S.E. Vittorio Francesco Viola, quando nella sua omelia associava il sacerdote al lembo del mantello di Gesù che, tra la tanta folla toccato dalla donna gravata da anni di perdite di sangue, cioè di vita, diviene canale di guarigione, di salvezza. Perciò il tremore! E, insieme, gratitudine, tanta, perché non c’è niente di più bello, credo, che assistere alle meraviglie che Dio compie negli uomini, che tanto ama, e venire scelti come collaboratori del suo progetto di salvezza. Quanta grazia! Quanta gioia! A volte mi viene da chiedermi: se il Signore non avesse fatto irruzione nella mia vita per darle un orizzonte di senso in cui collocarsi, oggi quale sapore avrebbe? Quale altra ragione avrebbe mai potuto trovare il mio vivere? «Ti esalterò, Signore, perché mi hai risollevato!» (Salmo 29,2).
Sentirsi amati e amare è tutto ciò per cui vale la pena vivere! Lo ripeto spesso: ci credo profondamente. Restituire l’amore ricevuto permettendo a Dio di renderci fecondi, ciascuno secondo la propria vocazione, è tutto ciò che realizza la vita dell’uomo. Il sacerdote è chiamato a restituire l’amore ricevuto amministrando le fragranti parole del Signore e i suoi divini sacramenti, al fine di generare la Vita di Dio nella vita degli uomini! Che il Signore conservi me e i miei fratelli, tutti, nel ministero a cui siamo consacrati, nella gioia di essere a servizio del suo Regno.
Forte è la gratitudine anche verso le innumerevoli persone che mi hanno mostrato sostegno e affetto in questo cammino: i miei genitori, i frati, gli amici, gli studenti di Casa Monteripido e, non da ultimi, la Gioventù Francescana e l’Ordine Francescano Secolare … tutti che si sono prodigati per far festa insieme a me per il dono ricevuto.
Ringraziare Dio per tutto questo con il rendimento di grazie per eccellenza, l’Eucaristia, è un privilegio immenso, che in questi giorni il Signore mi sta facendo assaporare con grande delizia.”
Massimo Chieruzzi
SI CERCA UN UOMO
Si cerca per la Chiesa
un prete capace di rinascere
nello Spirito ogni giorno.
Si cerca per la Chiesa un uomo
senza paura del domani
senza paura dell’oggi
senza complessi del passato.
Si cerca per la Chiesa un uomo
che non abbia paura di cambiare
che non cambi per cambiare
che non parli per parlare.
Si cerca per la Chiesa un uomo
capace di vivere insieme agli altri
di lavorare insieme
di piangere insieme
di ridere insieme
di amare insieme
di sognare insieme.
Si cerca per la Chiesa un uomo
capace di perdere senza sentirsi distrutto
di mettere in dubbio senza perdere la fede
di portare la pace dove c’è inquietudine
e inquietudine dove c’è pace.
Si cerca per la Chiesa un uomo
che sappia usare le mani per benedire
e indicare la strada da seguire.
Si cerca per la Chiesa un uomo
senza molti mezzi,
ma con molto da fare,
un uomo che nelle crisi
non cerchi altro lavoro,
ma come meglio lavorare.
Si cerca per la Chiesa un uomo
che trovi la sua libertà
nel vivere e nel servire
e non nel fare quello che vuole.
Si cerca per la Chiesa un uomo
che abbia nostalgia di Dio,
che abbia nostalgia della Chiesa,
nostalgia della gente,
nostalgia della povertà di Gesù,
nostalgia dell’obbedienza di Gesù.
Si cerca per la Chiesa un uomo
che non confonda la preghiera
con le parole dette d’abitudine,
la spiritualità col sentimentalismo,
la chiamata con l’interesse,
il servizio con la sistemazione.
Si cerca per la Chiesa un uomo
capace di morire per lei,
ma ancora più capace di vivere per la Chiesa;
un uomo capace di diventare ministro di Cristo,
profeta di Dio,
un uomo che parli con la sua vita.
Si cerca per la Chiesa un uomo.
Don Primo Mazzolari
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